Qualità, italianità, naturalezza, lusso ed etica: sono le cinque parole chiave che rappresentano la mission di Oscalito, esempio di sostenibilità corporate del Made in Italy attiva nel territorio torinese.
#cartadidentità Fondata nel 1936 per mano di Osvaldo Casalini e Lino Torino, Oscalito disegna e produce linee di intimo e maglieria per uomo e donna di alta qualità e con fibre naturali. È Dario Casalini, terza generazione di Oscalito, a prendere in mano le redini – e la sorte – dell’azienda per evitare una possibile acquisizione del marchio, che non avrebbe però coinvolto la produzione, e a guidarla in un percorso di rinnovamento che non perde di vista i principi cardine del brand. Dunque non semplicemente un saper fare, ma un saper fare impresa bene e con valori ben precisi e strutturali. Ed è su uomo e donna che Casalini sposta il focus della filosofia aziendale: in primis, il legame, il dialogo umano e la condivisione di valori con fornitori e venditori; in secondo luogo, una centralità di prodotto che è naturalmente seconda pelle e che, pertanto, deve andare incontro alle necessità fisiche dell’individuo.
#carattere È sempre Casalini a precisare che, tra le parole chiave, Oscalito si lega al lusso nella qualità, nell’attenzione e nel rapporto tra fornitori, rivenditori e clienti più che nella fascia di prezzo. Casalini racconta inoltre che sì, le cinque parole chiave che finora hanno descritto Oscalito lo hanno fatto bene e ne rappresentano le radici, la storia, il core aziendale. Non lo limitano, tuttavia, in quanto diventano fondamento per quello che sta diventando anche il futuro dell’impresa.
#mission “E se le cinque parole diventassero buono, pulito, durevole, sostenibile e giusto?” chiede lo stesso Casalini, che è anche autore del libro “Vestire buono, pulito e giusto. Per tornare a una moda sostenibile”, nel quale riflette sul ruolo ricoperto dal fast fashion, sugli squilibri del sistema moda, sull’influenza che ha sull’ambiente e sul riconoscimento del lavoro, a favore di quello che dovrebbe invece essere uno slow fashion, fondato su un paradigma innovativo che unisca bellezza, utilità, etica e sostenibilità.
#strategia Il medesimo approccio e un analogo ingegno caratterizzano l’intervento di Casalini in Oscalito. L’azienda vanta infatti processi 100% Made in Italy: se è vero che la materia prima, le selezionate fibre di origine naturale, hanno origine all’estero, è anche vero che la stessa origine è controllata e i fornitori si trovano entro un raggio di 200 km dal polo produttivo. Lo stesso controllo avviene per tutte le fasi di produzione e di mantenimento, poiché le lavorazioni avvengono a umidità regolata e costante e il tessuto prodotto non viene lavato, bensì delicatamente pulito e asciugato.
#sostenibilità Oltre alla cura verso il prodotto e il destinatario, una supply chain breve e una produzione verticale, Casalini ha attuato una serie di iniziative a lungo termine che dimostrano grande sensibilità verso tematiche ambientali e di sostenibilità. Oscalito ha infatti un’autonomia energetica pari al 35% grazie all’impianto fotovoltaico installato nel 2019. Non solo: tra il 2022 e il 2023 è stato attivato un impianto geotermico per cui il consumo di gas è diventato quasi nullo in estate e minimo in inverno, dato che l’aiuto termico fornito dall’acqua a 60 metri di profondità deve superare i 12° e non temperature inferiori. Infine, gli scarti tessili vengono riciclati al 100%, sia per imbottiture di varia natura quali l’automotive, sia nell’edilizia, come per la realizzazione di pannelli fotoassorbenti. L’obiettivo futuro sarebbe quello di produrre persino carta – che già, sottolinea Casalini, è esclusivamente riciclata.
“Dietro ogni capo di abbigliamento c’è una storia”, sostiene Casalini, “Se la storia non c’è, allora c’è qualcosa da nascondere”. Oscalito racconta una storia limpida: non soltanto di Made in Italy e di innovazione, bensì una storia in cui il fattore umano torna buono, giusto e sostenibile.
Laura Colagrossi